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SEI CODICI DI STATO HTTP IMPORTANTI PER LA SEO

Come la maggior parte di voi già saprà, HTTP è il protocollo standard che definisce il modo in cui le informazioni passano tra il browser del visitatore e il server che ospita un sito. I codici di stato HTTP sono il modo più pratico per sapere esattamente cosa sta accadendo all’interno di quel processo. Per i web marketer, dunque, vale la pena impegnarsi a familiarizzare con questi codici di stato. Se si comprende l’attività di backend del proprio sito web, si possono riconoscere gli errori che richiedono attenzione e trovare opportunità per migliorare la SEO.

COME SI LEGGONO I CODICI DI STATO HTTP

Ci sono più di 60 codici di stato HTTP da tenere presenti, ma tutti sono composti da tre cifre. Il primo numero indica a quale delle sei categorie esistenti appartiene il codice. Le categorie si riferiscono a un tipo di richiesta o a un tipo di errore. Conoscere la presenza di questi codici può aiutare ad identificare le problematiche o i punti di forza del proprio sito e del suo posizionamento sui motori di ricerca.

Categorie di codici HTTP

  • Codici di stato 1xx: i codici di stato che iniziano col numero “1” equivalgono alla richiesta di informazioni. Questi comunicano che un server sta elaborando informazioni, ma non ha ancora completato la richiesta;
  • codici di stato 2xx: indicano che un trasferimento di informazioni richiesto è stato completato con successo. Per gli esperti di marketing che cercano di migliorare la SEO, questi segnalano che non è richiesta alcuna azione a tale scopo;
  • codici di stato 3xx: questi equivalgono al reindirizzamento e comunicano che il visitatore ha richiesto informazioni che non erano disponibili all’indirizzo di destinazione;
  • codici di stato 4xx: vengono chiamati codici errore client. Questi segnalano che il client (il browser che accede al sito) ha riscontrato un errore durante il tentativo di ricevere informazioni sul server;
  • codici di stato 5xx: indicano un errore del server. La richiesta del client è priva di problemi, tuttavia il server non è riuscito a completare il trasferimento.

QUALI SONO I CODICI DI STATO HTTP IMPORTANTI PER LA SEO?

Alcuni codici HTTP sono più rilevanti dal punto di vista SEO rispetto ad altri. Ce ne sono 6 in particolare che vanno monitorati con molta attenzione:

  • 404 – non trovato;
  • 301 – spostato in modo permanente;
  • 302 – trovato;
  • 307 – reindirizzamento temporaneo;
  • 503 – servizio non disponibile;
  • 410 – andato.

Alcuni di questi sono piuttosto frequenti e noti a chi ha un sito web. In presenza di tali codici è importante sapere subito se e come intervenire per non ostacolare la corretta indicizzazione su Google.

Il codice 404 – non trovato

L’errore “404 non trovato nella pagina” è uno dei codici di stato HTTP più noti e può segnalare ai marketer che una pagina non riesce a fornire contenuti ai visitatori. Il server non può restituire informazioni perché la risorsa o l’URL non esistono. Arrivare ad una pagina 404 è dannoso per la SEO perché i contenuti non disponibili rappresentano un’esperienza negativa per gli utenti. Inoltre, l’effetto negativo si ripercuote anche sui crawler dei motori di ricerca, i quali sono estremamente critici per il successo della SEO. Per correggere questi errori, è necessario assicurarsi che eventuali pagine 404 utilizzino un reindirizzamento 301 per raggiungere una pagina disponibile e pertinente.

I codici 301 e 302

Il codice 301 è conosciuto come la soluzione prescritta agli errori 404. Serve ad indicare che la risorsa o l’URL richiesti sono stati reindirizzati in modo permanente altrove. Si tratta dunque di uno strumento prezioso per guidare i visitatori a contenuti pertinenti disponibili sul sito. Gli esperti di marketing possono e devono impostare reindirizzamenti 301 per le pagine che non sono più disponibili. In tal modo gli utenti approderanno su contenuti utili anziché su pagine di errore. Il codice 301 fornisce ai motori di ricerca il messaggio per aggiornare il loro indice per la pagina.

Il 302 consiste in un altro tipo di reindirizzamento, temporaneo, utile da conoscere. Indirizza i browser a un nuovo URL, assicurando che i visitatori raggiungano il contenuto pertinente, ma si interrompe quando deve inviare ai motori di ricerca l’aggiornamento dell’indice delle pagine.

Il codice 307 – reindirizzamento temporaneo

Questo codice offre un metodo di reindirizzamento più specifico rispetto al codice 302 e consente al browser anziché al server di eseguire il reindirizzamento. Ciò è utile per i siti pubblicati su HTTPS che si trovano in un elenco di precarichi HTTP Strict-Transport-Security (HSTS). Quando si gestisce un sito HTTP, può risultare comunque utile migrare su HTTPS. Pertanto, utilizzando i codici 301, 302 e 307, gli esperti di marketing possono ottimizzare la SEO. Grazie ad essi hanno la possibilità di controllare da vicino la comprensione dei crawler dei motori di ricerca di quali contenuti esistono e di come dovrebbero eseguire la scansione e indicizzarli.

Il codice 503 – servizio non disponibile

Questo errore indica che il server non può elaborare una richiesta a causa di un problema tecnico temporaneo. Il codice 503 informa i motori di ricerca che l’elaborazione è stata interrotta di proposito e dice al motore di ricerca di non deindicizzare la pagina. Questo infatti avverrebbe automaticamente, come quando si vedono altri errori del server. Se l’errore 503 non viene risolto per un lungo periodo di tempo, però, i motori di ricerca possono iniziare a vederlo come un errore permanente che richiede deindicizzazione. Pertanto, gli esperti di marketing dovrebbero affrontare questi codici il più rapidamente possibile per evitare il deindexing della pagina non disponibile ed il conseguente impatto negativo sulla SEO.

Il codice 410 – andato

Questo codice indica che una risorsa o un URL non sono disponibili perché sono stati eliminati di proposito e non sono stati reindirizzati. Quando i motori di ricerca visualizzano un 410, rimuoveranno la pagina dall’indice invece di reindirizzare. Anche in questo caso, i digital marketers dovrebbero essere sicuri di correggere eventuali problemi legati alla pagina o implementare reindirizzamenti efficaci. In questo modo, pur avendo eliminato un contenuto, i visitatori del sito arriveranno sempre a contenuti pertinenti alle loro esigenze di ricerca.